Cerca nel blog

sabato 17 settembre 2011

la danza orientale


La danza orientale o ' è una danza originaria del Medio-Oriente e dei paesi arabi, eseguita soprattutto, ma non esclusivamente, dalle donne. È considerata come una delle più antiche danze del mondo[senza fonte], soprattutto nei Paesi del Medio-Oriente e del Maghreb, come Algeria,TunisiaLibanoIrakTurchiaMaroccoEgitto.
Si pensa che l'origine di questa danza si trovi nei riti di fertilità[senza fonte], associata sia alla religione che all'esoterismo. In senso stretto, il termine indica la danza classica orientale che si è sviluppata nelle corti principesche del Medio-Oriente. In un senso più vasto, può indicare tutte le forme che si conoscono al giorno d'oggi.
Durante la Campagna d'Egitto di Napoleone, i soldati francesi vennero a contatto con questa danza: provenendo da una società relativamente puritana, il corpo scoperto delle danzatrici veniva percepito come un potente afrodisiacoNell'Inghilterra all'epoca questa danza era considerata azione del demonio: il sinuoso ancheggiare del bacino delle danzatrici venne erroneamente associato come invito allaprostituzione. È da questo motivo, ancora oggi associato alla danza, che dipende il termine "danza del ventre




http://youtu.be/XnRT-6nakA       
http://youtu.be/DI60j9OzdC4

musica cinese

La musica cinese, ritenuta di origine divina e strettamente connessa alla cosmologia e all'astrologia, durante la dinastia Zhou (1122 a.C.-256 a.C.) aveva un ruolo importante all'interno delle complesse situazioni rituali cinesi: associata alla danza, essa accompagnava i cerimoniali religiosi collegati alla natura e alle tappe fondamentali della vita umana, inoltre si credeva che in cina la musica avesse un ruolo formativoper lo spirito.Si riconosceva alla musica la capacità di agire sull'individuo condizionandone i comportamenti in senso positivo o negativo; il filosofo Confucio(551-479 a.C.) espresse opinioni molto simili a quelle che, nel V secolo a.C., il greco Damone divulgava ad Atene, soprattutto riguardo alla necessità di un attento controllo statale sulla diffusione dei repertor.